da cinziamalaguti.it |
ha subito diverse distruzioni e ricostruzioni, partendo dal primo neolitico (8000-7000 a.C.), il sito archeologico è, per questo motivo, articolato su vari strati per un’altezza di ben 19 metri, di cui i primi dieci sono stati datati usando il metodo del carbonio 14. [...]
Una singolare caratteristica urbanistica era che l’antica città non aveva strade ed era composta da case ammassate l’una sull’altra, a scopo difensivo, a cui si accedeva tramite scale a pioli poggiate sui tetti. Le case potevano essere a più piani, avevano poche stanze, presentavano un’intelaiatura in legno ed un rivestimento, che veniva annualmente intonacato, costituito da mattoni, fatti di fango e paglia essiccati.
Gli abitanti della città di Çatal Hoyuk seppellivano i propri morti, divisi per sesso, sotto il letto. Questi, prima di essere sistemati sotto i letti, venivano esposti all’aperto in attesa che gli avvoltoi procedessero ad una completa escarnazione, con lo stesso sistema usato ancora oggi in India ed in Persia, dove i cadaveri sono depositati nelle cosiddette Torri del Silenzio. Secondo un principio molto antico la parte essenziale dell’uomo sono le ossa, perché la carne si deteriora e quello che si seppelliva sotto il letto non era il cadavere, bensì l'”imperituro”, cioè le ossa. Talvolta era riposto non lo scheletro intero, ma solo una singola parte, come il cranio che veniva elaborato mediante l’uso di un colorante e di conchiglie inserite nelle orbite.
La tumulazione dei morti in casa presumeva un sentimento di amore verso di loro, in quanto essi continuavano a fare parte della famiglia anche dopo morti, godendosi il sopore eterno nel focolare domestico.
da il-matriarcato.blogspot.com |
https://il-matriarcato.blogspot.com/2014/01/catal-huyuk-la-citta-neolitica.html
Nessun commento:
Posta un commento