venerdì 12 ottobre 2018

Mesopotamia #3: Il Codice di Khammurabi

Risultati immagini per hammurabiHAMMURABI o Hammurapi (Khammurabi) fu forse il più grande re della Mesopotamia antica, Quinto regnò per circa Quaranta anni dal 1955 al 1913 (siamo avanti Cristo ovviamente, non mi sono sbagliato a scrivere).
Fu un grande edificatore, riparò e ricostruì quasi tutti i templi più importanti del paese, fece scavare alcuni importanti nuovi canali e riparare quelli antichi (Nelle sue iscrizioni egli si vanta di aver procurato alla città campi, acqua e pascoli abbondanti). 
Hammurabi si diede molto da fare per fondere in unica nazione i Sumeri, gli Accadi e gli Amurru. Quanto alla lingua l'accado divenne in breve volger di tempo la lingua ufficiale e la lingua del paese in genere. Ma il sumero rimase una lingua veneranda, specifica per le funzioni religiose e giuridiche (H. cercò di amalgamare la religione dei Semiti e dei Sumeri e promosse la fusione delle figure divine affini. Parecchie composizioni religiose letterarie in accado risalgono al suo tempo, poiché furono in questo periodo tradotte o rifatte dal sumero.)
La stessa politica di fusione e unità si nota nel diritto. Nelle sue Leggi il re cercò di fondere i due diritti, appoggiandosi però fortemente al diritto sumero.

Tutto il paese era diviso in provincie e città autonome, amministrate da un governatore con poteri tanto militari quanto civili, sotto il quale lavorava una folta schiera di funzionarî, come segretarî e scrivani e una parte dell'esercito. Erano necessari il controllo e l'intervento del Re, perché un'impero come quello degli Accadi non si dissolvesse nell'anarchia. Per questo il sovrano in persona spesso interveniva su questioni importanti o per le quali qualcuna delle parti in causa si era rivolta direttamente a lui, e non sdegnava affatto di prender decisioni anche in materie apparentemente triviali.

Lo stato ritraeva i suoi redditi dalle imposte e dai tributi...
Eh no! Adesso basta. il resto scopritelo da soli. 



Buona parte di quello che si può sapere delle società della Mesopotamia antica lo si può scoprire leggendo il codice delle "Leggi" di Hammurabi. Circa quattro anni fa i vostri colleghi che frequentano (in massima parte) la classe quinta hanno già iniziato un lavoro di analisi del Codice di Hammurabi. Si fatto un lavoro simile viene chiesto a voi:

Vi dividerete in tre gruppi da 9 persone e ognuno, da solo, leggerà una delle nove sezioni che gli alunni della 1E 2013-14.
  1. Leggi 1-10  [diritto penale]
  2. Leggi 11-28 [diritto penale]
  3. Leggi 29-43 [diritto penale e di famiglia]
  4. Leggi 44-57 [diritto civile]
  5. Leggi 57-105 [diritto civile e commerciale]
  6. Leggi 106-118 [diritto da taverna]
  7. Leggi da 171-179 [diritto familiare]
  8. Leggi da 180-195 [diritto familiare e penale]
  9. Leggi 235-252 [diritto commerciale]
Come in un puzzle il lavoro svolto da ciascuno è essenziale per la piena comprensione e il completamento del prodotto finale.
Dopo 10' di lettura, seguirà un incontro in un 'gruppo di esperti' temporaneo, composto da tutti quelli che hanno studiato lo stesso argomento, 

Gli esperti approfondiscono l'argomento, selezionano gli articoli più interessanti  e preparano insieme l’esposizione.

    Questo sistema si chiama Jigsaw. Quando ogni relatore ha raggiunto una certa scioltezza e fluidità nell’esporre ritorna nel rispettivo gruppo originale ed insegna agli altri compagni tutto quello che sa su quell'argomento. A conclusione del lavoro, viene dato un quiz individuale comprensivo di tutti gli argomenti affrontati. 

    mercoledì 10 ottobre 2018

    Mesopotamia #2 - A chi serve la scrittura?

    Antichi codici mesopotamici 






    Fare la spesa al mercato di Ur 



    Mesopotamia #0 I tre fiumi e la nascita delle civiltà fluviali


    Con Antico Egitto si intende la civiltà sviluppatasi in quella sottile striscia di terra paludosa fertile che si distende lungo le rive del Nilo a partire dalle sue cateratte ai confini col Sudan fino allo sbocco nel Mediterraneo.
    Le tracce di insediamenti lungo il Nilo sono molto antiche e si calcola che l'agricoltura (in particolare la coltivazione di grano e orzo) abbia fatto la sua comparsa in quelle regioni intorno al 3500 a.C. Proprio la presenza del fiume, che rende possibile la vita in una regione peraltro desertica.
    Il Tigri e l'Eufrate, allora come oggi, sono soprattutto fiumi che portano enormi quantità d’acqua, attraversando regioni aridissime e popolose.
    Tigri ed Eufrate: nella tradizione europea, vengono ricordati come i due grandi fiumi che delimitano la Mesopotamia, la "regione tra i fiumi".
    Entrambi i fiumi sono lunghi e ricchi di acqua e scorrono in una regione semidesertica o desertica: hanno perciò una grande importanza per la vita delle popolazioni dell’area.Infatti in Mesopotamia sono state trovate le più antiche tracce di coltivazione intenzionale della terra e di conseguenza si è sviluppata la civiltà.




    Çatal Hüyük, la città più antica del mondo?

    da cinziamalaguti.it

    ha subito diverse distruzioni e ricostruzioni, partendo dal primo neolitico (8000-7000 a.C.), il sito archeologico è, per questo motivo, articolato su vari strati per un’altezza di ben 19 metri, di cui i primi dieci sono stati datati usando il metodo del carbonio 14. [...]

    Una singolare caratteristica urbanistica era che l’antica città non aveva strade ed era composta da case ammassate l’una sull’altra, a scopo difensivo, a cui si accedeva tramite scale a pioli poggiate sui tetti. Le case potevano essere a più piani, avevano poche stanze, presentavano un’intelaiatura in legno ed un rivestimento, che veniva annualmente intonacato, costituito da mattoni, fatti di fango e paglia essiccati.

    Gli abitanti della città di Çatal Hoyuk seppellivano i propri morti, divisi per sesso, sotto il letto. Questi, prima di essere sistemati sotto i letti, venivano esposti all’aperto in attesa che gli avvoltoi procedessero ad una completa escarnazione, con lo stesso sistema usato ancora oggi in India ed in Persia, dove i cadaveri sono depositati nelle cosiddette Torri del Silenzio. Secondo un principio molto antico la parte essenziale dell’uomo sono le ossa, perché la carne si deteriora e quello che si seppelliva sotto il letto non era il cadavere, bensì l'”imperituro”, cioè le ossa. Talvolta era riposto non lo scheletro intero, ma solo una singola parte, come il cranio che veniva elaborato mediante l’uso di un colorante e di conchiglie inserite nelle orbite.
    La tumulazione dei morti in casa presumeva un sentimento di amore verso di loro, in quanto essi continuavano a fare parte della famiglia anche dopo morti, godendosi il sopore eterno nel focolare domestico.
    da  il-matriarcato.blogspot.com

    vedi anche:
    https://il-matriarcato.blogspot.com/2014/01/catal-huyuk-la-citta-neolitica.html

    Fine Modulo preistoria

    Come primo argomento di Geostoria ci siamo occupati dell'Ominazione. 
    Abbiamo ragionato sull'evoluzione umana a partire dalla visione di due film.
    Fa' un breve resoconto del'attività svolta, descrivi i due film (titolo, trama, ambientazione, personaggi) e confrontali.
    Nel tuo tema spiega: 
    • Quali scopi si prefiggono i due registi
    • Errori/licenze poetiche 
    • Quali modi di rappresentare Preistoria ti ha convinto di più e perché.


    martedì 9 ottobre 2018

    Mesopotamia #1 - A che serve la scrittura


    Un lento progredire 

    In Siria a partire da circa 10.000 anni fa, venivano usati dei gettoni d'argilla di forma diversa per indicare dei prodotti agricoli. Per esempio, un gettone di forma di una grossa moneta con incisa una croce indicava una pecora, uno di forma conica indicava una misura di grano, uno ovoidale indicava un'anfora d'olio, etc. Per distinguere fra pecore, montoni ed agnelli, si incidevano sul gettone dei segni diversi. Per indicare 20 pecore, erano necessari 20 gettoni. Questo sistema continuò ad essere usato per diversi millenni. Verso il 3200, i gettoni vennero soppressi e vennero sostituiti da una tavoletta piana d'argilla sulla quale venivano incise le forme dei gettoni. 





    Figura 2 - Gettoni d'argilla usati per indicare animali d'allevamento o prodotti agricoli. (Copie prodotte all'inizio del III millennio d.C., cioè qualche giorno fa).


    Se però si dovevano indicare 43 anfore, bisognava incidere 43 disegni di anfora. Qualcuno pensò di semplificare le cose indicando prima il numero e poi l'oggetto contato. In pratica, si cominciò ad indicare le unità con tratti verticali tracciati con la punta di uno stilo e le decine con impronte circolari ottenute premendo il fondo dello stilo sulla tavoletta. Dopo questi numeri seguiva la figura di ciò che era stato contato. In questo modo, per indicare 43 anfore non c'era più bisogno di disegnare altrettante anfore, ma si indicava: OOOOIII e la figura di un'anfora.

    Se era relativamente facile indicare prodotti agricoli con un disegno (pittogramma) o con un simbolo convenzionale (ideogramma), più difficile era scrivere il nome di una persona. Per risolvere questo problema, qualcuno pensò di utilizzare delle parole corte, mono o bisillabiche, e di unirle come facciamo con i rebus. Quindi, intorno al 3000 aC, vennero introdotti altri segni che non venivano tanto usati per rappresentare un oggetto, quanto piuttosto per il suono che evocavano (fonogrammi).[...] Dovettero però passare diversi secoli prima che a qualcuno venisse in mente di usare la scrittura per scopi diversi da quelli contabili. Una delle più antiche scritte funerarie sumere risale al 2700/2600 a.C. e indica il nome e il titolo del defunto. 


    La scrittura cuneiforme 

    La scrittura cuneiforme è così chiamata perché è composta da segni che hanno l'aspetto di piccoli cunei. Nel corso dei secoli, i simboli usati dai popoli della Mesopotamia subirono un processo di schematizzazione. Alla fine le figure erano diventate irriconoscibili. Divennero quindi dei simboli astratti il cui significato non era più legato alla figura originale che ora non era più possibile riconoscere 

    Come ho detto, questa scrittura, nata per scopi amministrativi, venne arricchita di simboli aventi valore fonetico i quali permettevano di comporre parole che non era possibile rappresentare con una figura, come i nomi propri ed i concetti astratti. Venne arricchita inoltre di figure che rappresentavano oggetti naturali, azioni, etc. La scrittura che si originò era mista, conteneva cioè pittogrammi e fonogrammi, oltre che segni numerici.





    La scrittura cuneiforme si diffuse in buona parte del Medio Oriente antico e venne usata da molti popoli diversi quali i sumeri, gli accadi, i babilonesi e gli assiri. La maggior parte di questi popoli parlava lingue semitiche, ma il sistema cuneiforme venne usato anche da popoli che parlavano lingue indoeuropee, come gli ittiti. Essa veniva usata anche dagli egizi per comunicare con i principi delle coste orientali del Mediterraneo. La scrittura cuneiforme durò millenni e venne soppiantata dalla scrittura alfabetica, molto più facile da imparare e da usare. Tuttavia, la scrittura cuneiforme non scomparve appena la scrittura alfabetica divenne disponibile, ma resistette molti secoli perché gli scribi la consideravano superiore nell'esprimere le sfumature del pensiero e della lingua.

    sabato 6 ottobre 2018

    Evoluzione 3 - L'alba dell'uomo

    Quando Kubrick ed io cominciammo a lavorare su 2001, l'era spaziale aveva appena sette anni, e nessun essere umano si era mai allontanato dalla Terra per più di un centinaio di chilometri. La conquista della Luna a quel tempo sembrava alla gente comune soltanto un sogno lontano. (A. C. Clarke)











    Il percorso proposto da Kubrick attraversa quattro momenti:
    - l’Alba dell’Uomo, quello che vediamo noi.
    - Il viaggio verso la stazione lunare 
    - la missione verso Giove e infine 
    - da Giove verso l’infinito.

    Un film misterioso

    Dopo aver visto queste scene rispondiamo a coppie alle sette domande che trovate qua sotto.
    Poi inviate un file che avrete nominato COGNOME_COGNOME_KUBRIK 


    1. Perché Kubrick inizia il film con 4 minuti di immagini fisse?
      perché, nei primi 20 minuti, la macchina da presa non si muove mai?
    2. In che epoca è ambientato il film?
    3. Dove è ambientato il film?
    4. In quale  specie umana possiamo annoverare i protagonisti dell inizio del film?
    5. Perché sono così "scimmieschi"?
    6. Che significato ha il match-cut, osso/astronave che lega le prime due parti del film.
    7. Che cos'è il monolite nero?

    ----
    infine....
    • Perché sarebbe stupido sostenere che il film di Kubrick muova una critica alla teoria evoluzionista di C. Darwin?





    L’Alba dell’Uomo 

    Il buio della preesistenza (sulle note di Atmosphere di Ligeti), il vuoto assoluto che ha generato il Big Bang. 4.000.000 di anni fa. Poi la musica di Così Parlò Zarathustra di Richard Strauss è la sinfonia del nuovo mondo, la comparsa delle scimmie antropomorfe che comunicano con versi, grugniti, suoni gutturali. Uomini-scimmia (potrebbero essere forse della specie australopitecus africanus che aveva preso il posto, a colpi d’osso di antilope, del cugino robustus?) e Tapiri insieme, ad abbeverarsi alla stessa pozza d’acqua, a mangiare erba. Poi scende il buio della notte e la paura, quella paura dell’Ignoto, del ghepardo che salta alle spalle e ti azzanna, lo spettro della Morte. Ed ecco che compare il Monolite nero, oscuro nel segreto che si porta appresso, il Segreto della Conoscenza. La musica del Requiem di Ligeti amplifica questo senso di Sacro Mistero, aumenta il senso di impenetrabilità, il limite della siepe da valicare, questo buco nero che assorbe la luce, questa porta spazio-tempo che si apre sulla eternità, questa coscienza immortale che rappresenta il senso della nostra esistenza. La scimmia antropomorfa ad un certo punto smette di osservare, di guardare con timore reverenziale e si ferma a pensare: ecco questo è il momento che meriterebbe il fermo immagine, la scoperta dell’osso e dei possibili utilizzi. Si chiama ragionamento ed è la scintilla innescata dal monolite, il momento di lucidità da cui origina il processo evolutivo. Ma ogni scoperta vuole la sua parte di dolore: il prezzo della Verità è il sangue dell’innocente che soccombe nella lotta per la sopravvivenza. Il lucido pessimismo di Kubrick si esplica in questa associazione tra lume della ragione e istinto alla violenza. L’osso del Tapiro viene usato prima come strumento per procacciarsi il cibo (da erbivori si diventa carnivori) e poi successivamente per affermare la propria superiorità di capo tribù uccidendo i propri simili. Il gesto che segna l’inizio del percorso evolutivo è un gesto di sangue, Caino che uccide Abele, un osso lanciato come perenne sfida dell’Uomo che diventa un grande balzo in avanti, una catapulta nel futuro. Pensate che tutta questa prima parte (tranne l’ultima scena, quella dell’osso volante che diventa poi astronave volante) è stata girata in studio, in teatri di posa vicino Londra, con l’illusione del paesaggio africano (deserto Namibico) proiettato in diapositive su un fondale di enormi dimensioni. Veniva utilizzata non più la tecnica della retroproiezione (già vista in Lolita e in tanti altri film) ma quella della proiezione frontale con specchio a 45° con una resa realistica, e la possibilità di avere la stessa intensità di luce per tutta la durata delle riprese (Kubrick da buon fotografo sapeva come giocare con la luce per potere evocare l’immutabilità e la primordiale purezza dell’alba della umanità).

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