sabato 19 luglio 2014

Come è possibile che nelle MARCHE ci sia un pezzo di Toscana e uno di Umbria?

da answers.yahoo
Una volta tanto su questo sito ho il piacere di leggere una Signora Domanda e una signora Risposta, a detta dello stesso richiedente "Che dire, risposta ricca di nozioni, scorrevole, mirata, esauriente, italiano corretto e un apprezzabile condimento di curiosità..
Grazie mille!"
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LA DOMANDA: "Pur essendo toscano non ci avevo mai fatto caso, mi ci è caduto lo sguardo consultando Google maps. A quanto pare nelle Marche ci sono 2 piccoli territori estranei che non confinano con le regioni di appartenenza. Non sono neanche nelle immediate vicinanze. 
Quello più grande fa parte della provincia di Arezzo e contiene diversi paesi. 
La piccola porzione umbra invece non sembra sia molto abitata. Qualcuno sa darmi lumi su questa curiosa anomalia?


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  • Enrico ha risposto 3 anni fa
Ti rispondo subito, visto che sono marchigiano, per la precisione della provincia di Pesaro e quando lavoravo nel settore turistico capitavo spesso da quelle parti...il territorio a cui ti riferisci è quello di Ca' Raffaello, che è una frazione del comune di Badia Tedalda, in provincia di Arezzo. 
Solo che da due anni questa frazione non si trova più in provincia di Pesaro, perchè il territorio circostante (la Valmarecchia) è passato alla provincia di Rimini in seguito ad un referendum indetto dai sette comuni che lo costituiscono. 
Il piccolo borgo ha questa particolarità perchè fino al 1607 faceva parte del territorio romagnolo, ma fu acquistato in quell'anno da Ferdinando I Granduca di Toscana, e nel 1799 posto definitivamente in amministrazione al comune di Badia Tedalda. 
Con l'istituzione delle regioni, nel 1970, l'individuazione dei vari confini fu condizionata dalle vicende storiche precedenti: finì che i comuni della Valmarecchia, da sempre per cultura e storia legati alla Romagna, furono inclusi nella regione Marche perchè aveva fatto parte per lungo tempo dei possedimenti dei conti di Urbino, invece Ca' Raffaello restò alla provincia di Arezzo per il suo oramai indissolubile legame al vicino comune toscano. 
L'altra enclave di cui parli, quella umbra, è il territorio di Monte Ruperto che fa parte del comune di Città di Castello, e si ritrova oltre i confini marchigiani perchè nel medioevo gli abitanti del piccolo villaggio, a quel tempo posto in una specie di "terra di nessuno", per timore di venire coinvolti nelle lotte fra guelfi e ghibellini, chiesero protezione prima al comune di Apecchio, che rispose picche, e poi a Città di Castello, che accettò in cambio della loro fedeltà al barone tifernate. 
Da allora il villaggio divenne parte integrante del territorio umbro fino alla già citata creazione delle regioni. 
L'esistenza di queste due isole "straniere" nella mia provincia ha determinato fra l'altro un accorgimento legislativo che riguarda la mia ex professione di guida escursionista: il patentino di guida è teoricamente valido su tutto il territorio nazionale, di fatto però ogni regione ha una sua normativa e, per quanto possa apparire assurdo (ma siamo in Italia...), io col mio patentino non avrei potuto svolgere la mia professione in modo continuativo in altre regioni...ma come faceva una guida nata e/o residente in una delle due località? Così la legislazione marchigiana e umbra si sono uniformate, mentre in Toscana hanno chiuso un occhio...volendo, potevo fare la guida nell'aretino...ma solo lì per carità!