martedì 17 maggio 2011

Eccellenza vi domando


 
Il cosiddetto Codice Bavaro, ravennate ma conservato presso la Bayerische Staatesbibliothek di Monaco di Baviera, raccoglie, sotto forma di regesto di documenti databili all’incirca al periodo 610-978, i titoli di proprietà della Chiesa ravennate nei territori pentapolitani di Rimini, Senigallia, Osimo, Jesi, Gubbio, Perugia, Fossombrone, Urbino e Montefeltro

È l’Enfiteusi una forma di contratto in base alla quale il proprietario concede un proprio fondo a un altro soggetto che si impegna a pagare un canone fisso (pensio), a coltivare la terra e ad apportare migliorie (enfiteusi di bonifica o di miglioria). Il concessionario godeva di un diritto di godimento a lungo termine, di solito novantanove anni o tre generazioni. Dalle nostre parti, nell’ AME, la chiesa di Ravenna se ne servì abbondantemente, ma più che per motivi economici e per intessere legami politici (si parla, in questi casi, di enfiteusi graziosa): spesso i fundi erano affittati per cifre simboliche a gruppi parentali di origine germanica sottraendoli ai più antichi concessionari di origine longobardo-bulgara. Sul finire del millennio, quando il pericolo maggiore per la Chiesa Ravennate era rappresentato dall’invadenza delle signorie feudali di matrice franca e ottoniana, i beneficiari tornarono ad essere Goti, Bulgari e Longobardi. (cfr.120-163)
Da notare come nel X secolo le etnie, che prima vivevano ben distinte inizino fondersi, la rubrica 112 parla già di un società tra Stephanus (nome bizantinissimo) e Radulfus (dal ger. Hrot “gloria” + wulfa “lupo” un teutonico “lupo glorioso”), la 125 di Iohannis et Inga iugalis, la 155 di Stephanus filius Bulgari e di un Ildebertus fratello di Costantinus.

traducete e commentate le seguenti rubriche:
Dal Breviarium Ecclesiae Ravennatis (Codice Bavaro), secoli VII-X
112
Peticio quam petivit Stephanus filius Stephani et Radulfus filius q(uondam) Drogonis a Honesto archiepiscopo de castello in integro qui est edificacatum in monte Sentino, qui Ofania vocatur, cum muris, fossis et carbonaris et cum omnibus edificis suis et cum intrito et exoito suo. Verum eciam quadraginta modiorum terrae in circuito ipsius castelli […] sub pensione denarios treginta sex.

162
Peticio quam petivit Vuido comes et Itana iugalis a Deus dedit archiepiscopo de Massa Afraniana vocata Ausimo in integro cum fundi et casalis seu apendicibus suis,, costituta territorio ansimano, sub pensione solidus mancosos tres.

120
Peticio quam petivit Arnulfus filius quondam Iohannis et Inga iugalis [..] ab Aunesto archiepiscopo de fundo Sala Rupta […] sub pensione denarios sex.
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163
Peticio quam petivit Baro de Bulgaro sitque Amico et Iohannes germani filii quondam Bulgaro  a Pietro Archiepiscopo de fundo Sala Rupta in integro: ab uno latere Aspia, alio latere limite massale, tercio latere Montale, quarto latere fundus preclulici et [...] territorio ansimano. Sub pensione denarios sex.