martedì 25 marzo 2014

I testi regolativi

 

I testi regolativi.
Definizione
Si può definire "regolativo" un testo in cui compaiono e sono prevalenti anche se non unici i procedimenti regolativi. Un testo regolativo contiene obblighi, divieti, consigli che hanno lo scopo di guidare il comportamento del destinatario del messaggio.
Sono testi regolativi le istruzioni per il funzionamento di un'apparecchiatura, di un elettrodomestico; le regole dei giochi; i regolamenti che siamo tenuti a rispettare in diverse situazioni sociali (scuole, piscine, biblioteche, internet,...); le istruzioni per compilare dei moduli; le istruzioni per l'uso dei farmaci; le istruzioni dell'insegnante o dei libri scolastici per eseguire un particolare esercizio.
Le forme espressive
di un testo regolativo  possono essere varie, a seconda del rapporto che esiste tra emittente e destinatario.
L’istruzione può essere:
L'istruzione può essere informale: in questo caso si usa spesso l'imperativo presente, ci si rivolge al destinatario usando il "tu" (es. Restituiscimi il libro che ti ho prestato al più presto.)
L'istruzione può essere formale: in questo caso si usano il modo condizionale, qualche formula di cortesia, il "lei" (es. Ricordi, per favore, di restituirmi il libro che le ho prestato entro un mese).
L'istruzione può anche essere burocratica: in questo caso si usano formule prestabilite e ci si rivolge al destinatario in terza persona (es. La Signoria Vostra e' pregata di restituire il libro preso a prestito entro il termine di giorni 30 (trenta).)
Emittente        destinatario
Di solito però un testo regolativo e' prodotto da un emittente generico per un destinatario generico sicché normalmente in uno scritto di questo tipo si usano il modo infinito o il congiuntivo esortativo o l'imperativo e ci si rivolge al destinatario prevalentemente o in forma impersonale o in seconda persona, plurale ma anche singolare (es. Si prenda un tegame capace...; oppure: Prendere un tegame capace...; oppure: Prendete un tegame capace...; o infine: Prendi un tegame capace...;).
Riconoscere un  testo regolativo.
Riconoscere un testo regolativo implica saper cogliere:
  • La sequenza delle istruzioni, che va rispettata per ottenere il risultato voluto.
  • L'integrita' delle istruzioni: in un buon testo regolativo nessuna istruzione e' superflua, perciò TUTTE le informazioni devono essere individuate con precisione
  • La terminologia specifica, tecnica che può essere utilizzata

 

Scrivere un testo regolativo

Prima di scrivere... occorre sempre essere consapevoli della situazione comunicativa in cui ci si trova (a chi si scrive, con che scopo, quanto dev'essere lungo il testo; quanto tempo si ha a disposizione). In un compito scolastico tutto ciò può essere definito nel titolo del compito.
Ma ATTENZIONE:  se il titolo non da' vincoli di sorta, è  comunque INDISPENSABILE darsi dei vincoli perchè essi costituiscono una sorta di pista su cui comporre il testo.
Decidere in relazione al destinatario se e' necessario rendere esplicite o meno certe informazioni. Per esempio, se in una ricetta di cucina compare il pan di spagna, bisogna stabilire se occorre indicare che cosa sia, come si ottenga, dove eventualmente si acquisti,...
L'invenzione del testo ovvero stabilire quali informazioni si vogliono introdurre nel testo.


Elencare le informazioni che il destinatario deve conoscere. Ordinarle in modo che in testa vi siano quelle che e' necessario conoscere PRIMA di eseguire le istruzioni vere e proprie. Se e' si scrive una ricetta di cucina, prima di tutto occorre elencare gli ingredienti.
Indicare anche se le azioni descritte devono essere eseguite secondo particolari modalita' (versarelentamente; aprire con cautela).
Decidere anche se e' necessario spiegare qual e' il risultato dell'attivita'. Se si tratta di un gioco come si arriva alla conclusione e come si deve valutare il punteggio
La stesura del testo
Decidere come ci si rivolge al destinatario, se in forma impersonale, con il voi, con il tu o con una formula burocratica (es. la Signoria Vostra), e mantenere in modo costante la scelta fatta.

Decidere quale modo verbale sara' usato e mantenere in modo costante la scelta fatta.

Indicare con chiarezza l'ordine delle azioni per mezzo di congiunzioni e di espressioni avverbiali adeguate (es. per prima cosa, poi, dopo, intanto, infine,...).

Utilizzare correttamente se necessario una terminologia specifica.
La revisione del testoDecidere se e' utile accompagnare il testo con qualche illustrazione che ne chiarisca le diverse fasi


Proponiamo – per rendere più chiaro il modello sabatiniano – la tabella proposta dall'autore nella sua grammatica del 1990 alle pagine 638-639 (in essa la presenza di un tratto linguistico è indicata dal segno <+>, l’assenza dal segno <->, una presenza variabile da <±>); prenderemo poi partitamente in esame, nei paragrafi che seguono, i testi molto vincolanti e quelli mediamente vincolanti, dei quali presenteremo brevemente le caratteristiche fondamentali e per i quali forniremo anche alcuni esempi.

GRIGLIA DI TRATTI PER UNA TIPOLOGIA TESTUALE
T. MOLTO VINCOLANTI
T. MEDIAMENTE VINCOLANTI
T. POCO VINCOLANTI
TRATTI CARATTERIZZANTI
Scient.
Giurid.
Tecn.
Studio
Divulg.
Prosa
Poesia
1. “Ordine di costruzione” rigorosamente impostato ed evidenziato (blocchi di testo abbastanza brevi, per lo più numerati e concatenati da chiari legamenti sintattici).
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2.  Riferimento a precisi principi e “concetti di partenza” ( del tipo assioma e postulato) esposti nel testo stesso o richiamati o sottintesi
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3. Definizioni esatte di fenomeni, comportamenti, oggetti, ecc. , e codificazione dei relativi termini
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4. Esposizione di alcune informazioni anche attraverso formule (con simboli e numeri), tabelle e grafici
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5. Uso frequente di legamenti sintattici a distanza (in tempi ampi)
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6. Uso di legamenti semantici solo del tipo “ripetizioni”, sostituenti o iperònimi
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±
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7. Punteggiatura che rispetta sempre la costruzione sintattica dell’intera frase (non la interrompe quasi mai con punto e virgola e mai col punto fermo; i due punti sono usati solo prima di elenchi , definizioni, formule)
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±
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8. Prevalenza della costruzione passiva normale su quella col si passivante (ed  esclusione della frase “segmentata”) per esprimere la “direzione di osservazione passiva” degli eventi
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±
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9. Uso di esempi per illustrare il discorso
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10. I concetti vengono ripetuti in forme diverse (“ parafrasi”)
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11.Varietà di caratteri tipografici dentro il testo ( a prescindere dai titoli)
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12. Frasi incidentali
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13. Inizio di enunciati con  e Ma
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14. L’autore si rivolge direttamente al lettore o ai lettori  (usando il “tu”o il “voi”) o rivolge il discorso del testo a uno specifico destinatario
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15. Presenza di avverbi “frasali” (in funzione di “espansioni”)
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16. Costruzioni impersonali col si  (non considerando le frasi soggettive)
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17. L’autore parla spesso in prima persona singolare (“io”)
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18. Ellissi di preannuncio
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19. Sinonimi
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20. Frasi interrogative ed esclamative
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21. Metafore, metonimie, sineddochi, litoti, ironie
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22. Brani in discorso diretto
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23. Uso di anafora a breve distanza, per ricerca di effetto e non per necessità tecnica
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24. Paragoni
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25. Coordinazione per asìndeto (o giustapposizione ) e per polisìndeto
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26. Uso della forma “media” dei verbi  (o “riflessivo di affetto”)
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27. “Stile nominale” (assenza di verbi negli enunciati; enunciati anche di una sola parola)
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28. Interiezioni e onomatopee
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29. Coesione puramente semantica in parziale sostituzione di quella sintattica
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30. Coesione affidata anche alla prosodia e agli effetti sonori (ritmo, assonanze, consonanze, rime
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I testi con discorso molto vincolante

I testi con discorso molto vincolante sarebbero sempre caratterizzati, secondo il modello di Sabatini dai seguenti caratteri (cfr. i punti 1-8 della tabella proposta nel paragrafo precedente):
  1. ordine di costruzione rigoroso e reso evidente tramite artifici linguistici (legamenti sintattici) che tramite la suddivisione del testo in unità gerarchiche;
  2. dichiarazione esplicita degli assiomi e dei principi teorici su cui si fonda il discorso dell’autore; dichiarazione esplicita delle ipotesi di lavoro, dei criteri e dei metodi seguiti nel caso il testo abbia carattere di ricerca sperimentale;
  3. presenza di definizioni non impressionistiche di fenomeni ed oggetti;
  4. uso formule, tabelle e grafici;
  5. generale attenzione all’uso di lessico nella sua funzione denotativa; impiego aproblematico di ripetizioni; impiego misurato di sinonimi; uso privilegiato di iperonimi ed iponimi o di sostituenti; uso di terminologie e/o di lessico altamente formalizzato;
  6. diffusione dei costrutti passivi, soprattutto di quelli impersonali con il si passivante.
Essi non presenterebbero, invece, mai, quelli elencati nella lista che segue (si vedano i punti 12-30 della tabella):
  1. l’uso di incidentali;
  2. l’uso di legamenti testuali (o di congiunzioni coordinative e subordinative con funzione di connettivo testuale, come in: Ho raccolto molti messaggi, alcuni chiaramente espressi, altri sommessi. E ho cercato, cerco, di corrispondervi. Oppure, per la congiunzione subordinante: Cauta soddisfazione e molto understatment, dunque. Anche se l’avere aggirato lo scoglio dell’Ime ha pesato e peserà parecchio nella ammissione dell’Italia all’Euro, rafforzando indirettamente tra l’altro il ruolo di Antonio Fazio);
  3. l’uso di elementi linguistici che manifestino la presenza diretta e personale dell’autore e quella altrettanto diretta e personale del destinatario del testo (uso diffuso della prima persona singolare come voce dell’autore [ritengo che questa posizione sia inaccettabile…]; impiego di allocuzioni al lettore [tu…, voi…: capite, allora, a cosa conduce questo fatto: ad una discriminazione netta dei lavoratori dipendenti]; impiego di forme medie del verbo [mi preparo una frittata]);
  4. l’uso di artifici retorici di movimentazione del testo (catafore retoriche o ellissi di preannuncio; metafore ed altre figure di pensiero; paragoni; frasi interrogative, soprattutto se retoriche; frasi esclamative);
  5. l’impiego di inserti di discorso diretto;
  6. uso di moduli sintattici che presentino elementi di implicitezza, di marcatezza o che siano connotate in senso espressivo (semplice giustapposizione; coordinazione per asindeto; coordinazione non indispensabile per polisindeto).
Quelle indicate sarebbero caratteristiche condivise da tutti i testi con discorso molto vincolante; le classi in cui si articola la macro-categoria di cui essi fanno parte - quella dei testi scientifici, quella dei testi giuridici e quella dei testi tecnici, come si è detto - ne presentano, però, di specifiche. Pur rinviando, per una ricognizione approfondita, alla tabella già citata, presenteremo alcune di esse nei paragrafi che seguono.

Testi scientifici

Tra tutti testi con discorso molto vincolante, i testi scientifici sarebbero quelli che presentano in misura più accentuata caratteri di cogenza e di esplicitezza: essi, infatti, (1) dichiarerebbero sempre principi di riferimento, assiomi, ipotesi, criteri metodologici di ricerca e raccolta di dati ed assetti procedurali; (2) impiegherebbero lessico formalizzato e, ove disponibili, farebbero ricorso a terminologie; (3) presenterebbero chiarezza ed evidenza di strutturazione; (4) utilizzerebbero sussidi grafici soprattutto nella forma di diagrammi; (5) eviterebbero il ricorso ad implicature e ad ogni artificio retorico.

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