Bertram dal Bornio. - Trovatore, signore di Altaforte;
Nel De vulgari eloquentia Dante spiega solo tre argomenti possono essere oggetto dell'alta poesia, e corrispondono alle tre finalità dell'anima dell'uomo (che è l'unica creatura dotata di una triplice anima: vegetativa, animale, razionale)
Dante ricorda Berteram come il sommo "poeta delle armi", uno dei suddetti tre argomenti; gli altri due sono l'amore - che è l'oggetto della grande poesia di Arnault Daniel - e la "rettitudine", che è l'oggetto della poesia morale di Giraut de Bornelh.
Dante ci tiene a sottolineare che se nella lingua del sì grandi scrittori hanno parlato di amore e rettitudine (pensa rispettivamente a Cino da Pistoia e all'amico di Cino, che po sarebbe lui stesso) in verità nessun italiano è riuscito ad eccellere come poeta delle armi in ciò Bertrando è stato insuperabile
Ma allora che ci fa Bertrando con quella testa in mano sul fondo dell'Inferno in mezzo a mostri orribilmente mutilati?
Innanzitutto per questi materiali ringraziamo il prof. Francesco Mariutto ci ha offerto queste interessanti immagini. Dunque, si diceva all'inferno
L'animo del poeta vibra quando, finalmente, Riccardo Cuor di Leone (che lui chiamava il signor SI e NO) muove guerra a Filippo II Augusto re di Francia (1194):
la guerra è celebrata come la sola che consente l'esercizio della maggiore delle virtù cavalleresche: la ‛prodezza '. La guerra celebra la cavalleria, che sta disfacendosi per il vittorioso affermarsi della nuova società borghese, mercantile.
Bertrand celebra il rischio e la ‛prova' che può condurre alla morte, sentita come liberazione da una vita misera e oscura. La guerra, d'altra parte, è vista e sentita come spettacolo, affascinante e tremendo, pieno di luci e di colori, grandioso e solenne, luminoso e tragico, nella cui contemplazione l'animo del cavaliere si appaga
Ma contro B. sta la terribile condanna di lf XXVIII 118-142. che conferma le indicazioni dei biografi: "Sempre volle che avessero guerra insieme il padre e il figlio e il fratello, l'uno con l'altro"
E poiché Bertrand ha diviso persone così strettamente congiunte, ha per l'eternità il capo diviso dal principio del busto: spietata applicazione della legge implacabile del contrapasso,
Il canto XXVIII - Enciclopedia Dantesca
Visione della IX Bolgia (1-21)
Di fronte allo spettacolo orribile della IX Bolgia dell'VIII Cerchio, in cui sono puniti i seminatori di discordie, Dante dichiara che nessuno potrebbe rappresentare il sangue e le piaghe che lui ha visto e che ogni linguaggio sarebbe insufficiente. Se anche si radunassero tutti i caduti in battaglia dell'Italia meridionale nelle guerre di Roma, in quelle dei Normanni e nelle guerre scatenate dagli Angioini (incluse le battaglie di Benevento e Tagliacozzo), la visione delle membra trafitte e amputate sarebbe poca cosa rispetto a ciò cui ha assistito in quel luogo di tormento.
Maometto (22-42) (un dannato che avanza ed è tagliato dal mento sino all'ano, proprio come una botte che ha perso le doghe del fondo: le interiora gli pendono tra le gambe e sono visibili il cuore e lo stomaco)
Profezia su fra Dolcino (43-63)
Pier da Medicina (64-90)
Si avvicina un altro dannato con la gola squarciata, il naso mozzato e un solo orecchio, che dopo aver osservato Dante emette la voce attraverso la ferita nel collo: si rivolge al poeta dicendo di averlo conosciuto in Terra e si presenta come Pier da Medicina,
Presentazione di Curione (91-102)
Pier da Medicina,afferra un compagno di pena per la mascella e gli apre la bocca, mostrando che la lingua gli è stata mozzata. È Curione,
Mosca dei Lamberti (103-111)
Si avvicina un altro dannato, che alza i moncherini delle mani mozzate da cui il sangue ricade sul volto, presentandosi come Mosca dei Lamberti:
Bertram del Bornio (112-142)
Dante resta a guardare i dannati e assiste a uno spettacolo che avrebbe timore a riferire, perché potrebbe non essere creduto: lo conforta la sua buona fede e la coscienza di aver visto coi propri occhi. Il poeta infatti osserva un dannato che avanza privo della testa, che tiene in mano per i capelli come fosse una lanterna, che guarda i due poeti e si lamenta. Sembra due individui e uno al tempo stesso, cosa comprensibile solo a Dio che rende possibile ciò. Quando il dannato giunge sotto il ponte dove sono i due poeti, alza il braccio con la testa e rivolge loro alcune parole: dice a Dante di osservare la sua pena, maggiore di qualunque altra, e si presenta come Bertram del Bornio, che seminò discordia tra il re d'Inghilterra Enrico II e il figlio, il re giovane Enrico III. La sua azione è paragonabile a quella di Achitofel con Assalonne, figlio del re David, e dal momento che egli ha diviso persone così unite ora procede col capo separato dal corpo. Il dannato invita quindi Dante a osservare in lui la pena del contrappasso.
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