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giovedì 7 maggio 2015
La guerra e i poeti
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venerdì 10 aprile 2015
La Chanson de Roland per punti chiave
LE CHANSON DE GESTE
Le Chanson de Geste, furono scritte in lingua d'Oil a partire dall'XI secolo, raccontano imprese militari.
Esistono 3 grandi cicli: di Carlo, di Guglielmo d'Orange, dei vassalli ribelli.
LA CHANSON DE ROLAND
La Chanson de Roland è la più antica e la più famosa dell Chanson de Geste
291 lasse assonanzate (da 5 a 35 versi)
decasillabo a cesura minore 4/6 o a maiore 6/4
INTRECCIO
I parte dall'incontro di Carlo con i 12 pari a Roncisvalle. E' la parte più famosa
II parte: dall'arrivo dei rinforzi di Marsilio al duello finale Carlo vs. Baligante. E' la parte più "crociata"
La morte di Roland divide l'intreccio in due.
LA STORIA DIETRO LA STORIA
Gli Annales ufficiali (Annales laureshamenses e mettenses) non dicono nulla di Roncisvalle e sono molto sommari con la spedizione in Spagna. Solo gli Annales Pseudo eginardiani e la Vita Karoli raccontano che i Baschi inflissero gravi perdite a Roncisvalle e che vi morirono Eggiardo il Siniscalco, il conte Anselmo e Rolando conte di Bretagna. Del primo abbiamo la lapide che conferma le parole di Eginardo e ci dà la data precisa dell'agguato 15 agosto 778. Il peggior ferragosto della storia!
Visto che riguardo a Eggiardo gli Annales non mentono, perché non dovrebbero dire la verità su Roland di Bretagna? Tenete presente che
- entrambe le opere sono precedenti al manoscritto Digby.
- nelle CdG non si citano né Eggiardo né Anselmo.
In compenso a Roncisvalle c'è la roccia su cui fu spezzata Durendal, A Bordeaux c'è l'Olifante, a Blay le tombe dei paladini
QUI EST TUROLDUS?
Dipende dal significato che diamo a Geste_________
e a Declinet (trascrive, amplia poeticamente, termina?)
Il nome è latino, sarà stato un chierico?
Sarà stato il fratello di quel Guglielmo il Conquistatore che combattè ad Hastings e morì nel 1098?
Nel De gestis Regum Anglorum di Guglielmo di Malmensbury, relativamente ad Hastings si racconta:
"fu cantata una canzone di Rolando affinchè le gesta del del famoso eroe accendessero coloro che stavano per combattere". Altre cronache parlano più genericamente di bardi
PERCHE' 3 SECOLI DOPO? Le 4 teorie
Romantica: cantilene popolari germinate spontaneamente da quel 15 agosto 778
Individualista: nata nel XI dall'incontro dei monaci che conservavano la memoria dei fatti e i poeti in pellegrinaggio verso Santiago de Compostela.
Origini classiche (decaduta): L'epica in Latino era ancora praticata. Alla corte di Carlo operava Angilberto, presso il figlio Ludovico Ermoldo Nigello. La CdR no potrebbe essere il volgarizzamento di un perduto originale latino?
Neotradizionalista: Sintesi e scrittura di varie opere di una tradizione Orale. Simile alla teoria Romantica, ma su basi documentali
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venerdì 27 marzo 2015
Lavori di gruppo di poesia
Gruppo 1 Romeo e Giulietta e i loro predecessori
Piramo e Tisbe - Boccaccio IV,7 Boccaccio IV,9- Prokoviev
Gruppo 2 Labirinti
Borges - El Laberinto (Labirinto), La casa di Asterione, La biblioteca di Babele
Gruppo 3 Artu in Italia
Artu in Toscana - La tavola Rotonda - Il detto del Gatto Lupesco
Gruppo 4 I Leoni
Il Leone come simbolo e come allegoria - Fisiologo -
Bestiario moralizzato di Gubbio
Gruppo 5 I miei mari
Gruppo 6 Il silenzio? La Guerra?
Auguro a tutti un buon lavoro e una buona Pasqua. Per contattarmi usate il gruppo facebook della Città delle frottole.
Piramo e Tisbe - Boccaccio IV,7 Boccaccio IV,9- Prokoviev
Gruppo 2 Labirinti
Borges - El Laberinto (Labirinto), La casa di Asterione, La biblioteca di Babele
Gruppo 3 Artu in Italia
Artu in Toscana - La tavola Rotonda - Il detto del Gatto Lupesco
Gruppo 4 I Leoni
Il Leone come simbolo e come allegoria - Fisiologo -
Bestiario moralizzato di Gubbio
Gruppo 5 I miei mari
Gruppo 6 Il silenzio? La Guerra?
Auguro a tutti un buon lavoro e una buona Pasqua. Per contattarmi usate il gruppo facebook della Città delle frottole.
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domenica 22 marzo 2015
La nuova sensibilità romantica

Forse perché della fatal quïete
Tu sei l'immago a me sí cara vieni,
O sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,
E quando dal nevoso aere inquïete
Tenebre e lunghe all'universo meni
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
Questo reo tempo, e van con lui le torme
Delle cure onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.
Turner, Friederich e Chopin [p.191 e ss.]
Chopin, Nocturne 17 in B Major, Op 62, No. 1 - Lympany Rec 1961
Del classico tipo ABA’, la prima sezione è costituita da due temi facenti largo uso del contrappunto. Essa è divisa in tre parti: un tema principale inframmezzato da un secondo ed una riproposizione del primo con qualche variante. Singolare il fatto che il tema principale sia arricchito con una serie di trilli durante la seconda esposizione
La parte centrale si può considerare un’unica melodia di stile cantabile: essa viene proposta una prima volta e poi ripetuta. Successivamente, partendo da un ornamento, lamelodia scende per circa due ottave secondo una scala che si risolve in un arpeggio. Infine, sempre con l’ausilio di abbellimenti, si arriva alla Coda.
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venerdì 20 marzo 2015
laboratorio di poesia
TUTTE LE TEMATICHE https://www.dropbox.com/sh/dbe0wt6hb1zft8e/AADPZeTXP5LqTwAyLutbi7wta?dl=0
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lunedì 9 marzo 2015
Compiti IIESu
Fa' l'analisi logica delle seguenti frasi e trasforma il complemento indiretto nella corrispondente complementare diretta:
- mi piace l'idea di una vacanza
- le zanzare sono fastidiose dopo il tramonto
- va' da tua nonna
- mi comporterò secondo i tuoi desideri
- hai giocato meglio di me
- porterò dei cioccolatini invece che delle rose
- le spiegherete con uno schema
- è decisamente il più forte in salita
- andrò all'allenamento nonostante la pioggia
- è cosi simpatica che tutti la vorrebbero prendere a calci
e se sei stata in gita a Rimini lascia il tuo commento nella bacheca padlet:
venerdì 13 febbraio 2015
Compiti IIESU (Diocleziano)
Completa la presentazione dell'Editto dei prezzi di Diocleziano
vai a vedere come si fa una bella presentazione
aggiungi altri dati in nuove pagine
1 informazione per 1 slide
Vino ordinario, | il litro | . . . . . . . | ’’ | 6 | |||||
Olio ordinario | ’’ | . . . . . . . | ’’ | 8 | |||||
Carne di porco, | la libbra | . . . . . . . | ’’ | 12 | |||||
Carne di bue | ’’ | . . . . . . . | ’’ | 9 | |||||
Carne di montone, di capra, | . . . . . . . | ’’ | 9 | ||||||
Lardo di I.ª qualità | ’’ | . . . . . . . . | ’’ | 18 | |||||
Un pajo di anitre | . . . . . . . | ’’ | 18 | ||||||
Una lepre | . . . . . . . | ’’ | 55 | ||||||
Un coniglio | . . . . . . . | ’’ | 18 | ||||||
Ostriche, | al 100 | . . . . . . . | ’’ | 36 | |||||
| ’22 |
lunedì 22 dicembre 2014
TEMATICHE Gelosia part I
approfondiamo un po'
Tratto da "L'arte di Amare" di Erich Fromm (Mondadori)
Amore per se stessi. Mentre non suscita nessuna obiezione l'applicazione del concetto d'amore a vari oggetti, è opinione diffusa che sia virtuoso amare gli altri e peccato amare se stessi. Si ritiene che nella misura in cui amo me stesso non posso amare gli altri, che l'amore per se stessi sia una forma egoistica d'amore. Questo punto di vista ha la sua origine nel pensiero occidentale. Calvino parla di amore per se stessi come di " una peste ", Freud ne parla in termini psichiatrici, ma, nonostante ciò, il suo giudizio è uguale a quello di Calvino. Per lui, amore per se stessi significa narcisismo, libido verso se stessi. Il narcisismo è il primo stadio dello sviluppo umano, e la persona che in età adulta ritorna a questo stadio è incapace di amare; nel caso estremo è malata di mente. Freud parte dal presupposto che l'amore sia la manifestazione della libido, e che la libido sia o rivolta verso altri (amore) o verso se stessi (amore per se stessi). Amore per gli altri e amore per se stessi sono reciprocamente esclusivi, nel senso che più ve n'è di uno, meno ve n'è dell'altro.
Se l'amore per se stessi è peccato, ne deriva che l'altruismo è virtù. Sorgono ora queste domande: L'osservazione psicologica sopporta la tesi che ci sia una contraddizione basilare tra l'amore per se stessi e l'amore per gli altri? È l'amore per se stessi lo stesso fenomeno dell'egoismo, oppure è l'opposto? Inoltre, è l'egoismo per l'uomo moderno un vero interesse per se stesso come individuo, con tutte le sue possibilità intellettuali, emotive e sensuali? Non è egli diventato un'appendice del suo ruolo economico-sociale? È il suo egoismo uguale all'amore per se stesso, oppure è cagionato dalla mancanza di esso?...
Se l'amore per se stessi è peccato, ne deriva che l'altruismo è virtù. Sorgono ora queste domande: L'osservazione psicologica sopporta la tesi che ci sia una contraddizione basilare tra l'amore per se stessi e l'amore per gli altri? È l'amore per se stessi lo stesso fenomeno dell'egoismo, oppure è l'opposto? Inoltre, è l'egoismo per l'uomo moderno un vero interesse per se stesso come individuo, con tutte le sue possibilità intellettuali, emotive e sensuali? Non è egli diventato un'appendice del suo ruolo economico-sociale? È il suo egoismo uguale all'amore per se stesso, oppure è cagionato dalla mancanza di esso?...
....Siamo ora arrivati alle premesse psicologiche sulle quali si fonda il nostro argomento. Generalmente queste premesse sono come segue: non solo altri, ma anche noi stessi siamo l'oggetto dei nostri sentimenti e attitudini; le attitudini verso gli altri e verso noi stessi sono fondamentalmente congiuntive Rispetto al problema in questione ciò significa: l'amore per se stessi si trova in coloro che sono capaci di amare il prossimo. [...] L'amore genuino è un'espressione di produttività ed implica cure, rispetto, responsabilità e comprensione. Non è un "affetto" nel senso di essere amato da qualcuno, ma uno sforzo attivo per la crescita e la felicità dell'essere amato, dettato dalla propria capacità di amare.
Amare qualcuno è la realizzazione e la concentrazione dei potere d'amore. [...] Se un individuo è capace di amare in modo produttivo, ama anche se stesso; se può amare solo gli altri, non può amare completamente.
Se l'amore per se stessi non è disgiunto dall'amore per gli altri, come ci spieghiamo l'egoismo, che ovviamente esclude qualsiasi interesse genuino per gli altri? L'egoista s'interessa solo di se stesso, vuole tutto per sé, non prova gioia nel dare, ma solo nel ricevere. Vede il mondo esterno solo dal punto di vista di ciò che può ricavarne; non ha interesse per le necessità degli altri, né rispetto per la loro dignità e integrità. Non può vedere altro che se stesso; giudica tutto e tutti dall'utilità che gliene deriva; è fondamentalmente incapace d'amare. Questo non prova che l'interesse per gli altri e l'interesse per se stessi sono alternative inevitabili? Sarebbe così se l'egoismo e l'amore per se stessi fossero la stessa cosa. Ma questa convinzione è l'errore che ha suscitato tante conclusioni errate riguardo il nostro problema. Egoismo e amore per se stessi, anziché essere uguali, sono opposti. L'egoista non ama troppo se stesso, ma troppo poco; in realtà odia se stesso. Questa mancanza di amore per sé, che è solo un'espressione di mancanza di produttività, lo lascia vuoto e frustrato. È solo un essere infelice e ansioso di trarre dalla vita le soddisfazioni che impedisce a se stesso di raggiungere. Sembra interessarsi troppo di sé, ma in realtà non fa che un inutile tentativo di compensare la mancanza di amore per sé. Freud sostiene che l'egoista è un narcisista, che ha concentrato su se stesso ogni capacità d'amore. P vero che gli egoisti sono incapaci di amare gli altri, ma sono anche incapaci di amare se stessi.
È più facile capire l'egoismo se lo si paragona ad un morboso interesse per gli altri, come lo troviamo, ad esempio, in una madre troppo premurosa. Mentre lei crede di essere particolarmente attaccata al suo bambino, in realtà ha una profonda, repressa ostilità per l'oggetto del proprio interesse. È eccessivamente premurosa, non perché ami troppo il proprio figlio, ma perché deve compensare la sua incapacità di amarlo.
Questa teoria sulla natura dell'egoismo è nata dall'esperienza psicoanalitica dell'"altruismo" nevrotico, un sintomo di nevrosi osservato in molti soggetti turbati non solo da questo sintomo, ma da altri ad esso connessi, quali la depressione, la stanchezza, l'incapacità di lavorare, il fallimento nei rapporti col prossimo, e via dicendo. Non solo l'altruismo non è considerato un "sintomo"; è spesso l'unico tratto positivo del carattere del quale i soggetti si vantano. La persona " altruista " non vuole niente per sé; vive solo per gli altri, si vanta di non considerarsi importante. È sorpresa di scoprire che, ad onta del proprio altruismo, è assai infelice e che i suoi rapporti con coloro che la circondano non l'appagano. Uno studio analitico dimostra che questo altruismo non è qualcosa di separato dagli altri sintomi, ma uno di essi, e spesso il più importante; che il soggetto è inibito nelle proprie capacità di amare e di godere; che è pieno di ostilità verso la vita e che dietro la facciata dell'altruismo si nasconde un sottile ma intenso egocentrismo. Questo individuo può essere curato solo se anche il suo altruismo è interpretato come un sintomo tra gli altri, in modo che la sua aridità, che sta alla base sia dell'altruismo che degli altri sintomi, possa essere corretta."
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venerdì 14 novembre 2014
Come si fa una bella presentazione
Regole per scrivere in powerpoint (da mestierediscrivere.com)
clicca: Come si fa una bella presentazione:
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sabato 25 ottobre 2014
COMPITI X GIOVEDI'
questo riguardo alle slide
Scrivere una presentazione powerpoint
intanto fate questo esercizio per giovedì prox
ESERCIZI DI METRICA
Scrivere una presentazione powerpoint
intanto fate questo esercizio per giovedì prox
ESERCIZI DI METRICA
domenica 5 ottobre 2014
Lezione 3 - Scarto linguistico e scarto poetico
1. pAr trA le piAnte un giovAnetto Alto troppo per lA suA etÀ2. nel giardino sembra un bimbo più alto del normale3. cUpi salivano i fUmi dai camini4. saliva silenzioso il fumo dalle case· termini + espressivi (verde età /età giovanile)
· termini astratti in luogo dei concreti
· costruzioni alterate che non rispettano l’ordine SVOL
Già di settembre imbrunano
a Venezia i crepuscoli precoci
e di gramaglie vestono le pietre.
Dardeggia il sole l'ultimo suo raggio
sugli ori dei mosaici ed accende
fuochi di paglia, effimera bellezza.
Vincenzo Cardarelli
·
Settembre a
Venezia - Vincenzo Cardarelli
Già di
settembre imbrunano
a Venezia i
CREPusCOlI PRECOCI
e di gramaglie vestono le pietre.
DardeGGIA
il Sole l’ultimo suo rAGGIO
sugli ori
dei mosaici ed accende
Fuochi di paglia, eFFimera bellezza.
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domenica 28 settembre 2014
Lezione 2 - Linguaggio evocativo e scarto poetico
Nebbia, da Pellegrinaggio d’autunno di Hermann Hesse
La mattina dopo mi svegliai di buon'ora e decisi di proseguire subito il mio cammino. Faceva freddo e la nebbia era così fitta che quasi non si vedeva al di là della strada. Infreddolito, bevvi il caffè, pagai pernottamento e bevande e mi allontanai a lunghi passi nel silenzio del mattino che stava sorgendo. Scaldandomi velocemente, lasciai alle mie spalle città e giardini, e mi addentrai in quel mondo che galleggiava nella nebbia. È' sempre stranamente toccante vedere come la nebbia separi tutto ciò che è vicino o apparentemente affine, come avvolga e racchiuda ogni figura, rendendola ineluttabilmente sola. Incroci un uomo, sulla strada maestra; ha con sé una mucca o una capra o spinge un carro e porta una fascina, e dietro a lui trotta, scodinzolando, il suo cane. Lo vedi avvicinarsi e lo saluti, e lui risponde al saluto; ma non appena è passato e ti giri a guardarlo, lo vedi già farsi indistinto e scomparire nel grigio, senza lasciar tracce. Non diversamente accade per case, recinzioni, alberi e vigneti. Credevi di conoscere tutti i dintorni a memoria e ora sei particolarmente stupito da quanto quel muro dista dalla strada, da quanto è alto quest'albero e bassa quella casa. Capanne che credevi vicinissime sono così distanti l'una dall' altra che, dalla soglia dell'una, lo sguardo non riesce a raggiungere l' altra. E, vicinissimi, senti bestie e animali che non riesci a vedere, che si muovono e lavorano ed emettono richiami. Tutto ciò ha qualcosa di fiabesco, ignoto, trasognato, e per qualche istante avverti con spaventosa chiarezza il suo contenuto simbolico. Come, in fondo, tutte le cose e tutti gli uomini siano sempre, gli uni rispetto agli altri, chiunque essi siano, degli sconosciuti, inesorabilmente, e come le nostre strade si incrocino sempre per pochi passi e istanti, conquistando la fugace parvenza della comunione, della vicinanza e dell'amicizia. Mi vennero in mente alcuni versi che recitai piano, continuando a camminare:
Strano, vagare nella nebbia!
È solo ogni cespuglio ed ogni pietra,
né gli alberi si scorgono tra loro,
ognuno è solo.
Pieno di amici mi appariva il mondo
quando era la mia vita ancora chiara;
adesso che la nebbia cala
non ne vedo più alcuno.
Saggio non è nessuno
che non conosca il buio
che lieve ed implacabile
lo separa da tutti.
Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è solitudine.
Nessun essere conosce l'altro
ognuno è solo.
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II Esu
domenica 14 settembre 2014
Lezione 1 Che cos'è "poetico"?
Benvenuti alla prima lezione di Italiano dell'a.s. 2014-2015. Il Prof. vi ha già spiegato il programma? La questione della comunicazione? Sì? No? Per seguire proficuamente le lezioni di Italiano vi servirà un quaderno nuovo di Poesia, ma oggi vi basta un foglio con una penna. Seguite le slide, poi il prof . Mazzieri vi chiederà di scrivere qualcosa su di voi. Ne verrà fuori una discussione che forse vi sembrerà un po' strana. Non preoccupatevi, non c'è nessun trucco sotto. Oggi è importante che parliate (con ordine) tra di voi, perché non c'è poesia se non c'è qualcuno che ascolta attentamente (e anche i romanzi più belli restano muti, se non dialogano con dei cuori induriti).
Allora
si comincia
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