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lunedì 21 marzo 2011

Il guerriero e la Storia

Le nostre ricerche su Droctulft sono concluse. I risultati sono stati organizzati in forma verbale nel file "il guerriero illuminato" che potete comodamente scaricare da sribd.com (occorre registrarsi, ma è sufficiente l'account di facebook) e stampare.
altrimenti potete copiare e incollare i post intitolati:

  • il guerriero della storia
  • la storia del guerriero
  • il guerriero nella storia

la documentazione del nostro lavoro la trovate in questa presentazione:

lunedì 14 marzo 2011

Compiti su Borges

Per gli studenti volenterosi o per quelli con la fedina penale sporca e che non hanno alternative, ecco due possibilità di riscatto:

Lavoro no.1: 
andare sul gruppo facebook - copiare dai documenti il racconto di J. L. Borges "Storia del guerriero e della prigioniera"  [http://www.facebook.com/home.php?sk=group_151570304901444&view=doc&id=158866390838502] e confrontarlo, punto per punto, con la biografia di Droctulft, scritta dalla prof. Bonventi. [http://lacittadellefrottole-q12.blogspot.com/2011/03/droctulft-o-drocton-stato-un-generale.html]  - poi caricare il file sul gruppo

Lavoro no.2:
andare sul gruppo facebook - copiare dai documenti il racconto di J. L. Borges "Storia del guerriero e della prigioniera"  [http://www.facebook.com/home.php?sk=group_151570304901444&view=doc&id=158866390838502] e scrivere le note per renderlo comprensibile in ogni suo passaggio: annotate parole difficili ome "Uro" e concetti storici come "arianesimo" etc... - scrivere un file (magari corredato da foto)  e postarlo sul  gruppo

mercoledì 9 marzo 2011

La storia del guerriero

Droctulft (o Drocton) è stato un generale bizantino di origine sveva, crebbe presso i Longobardi e, poichè era "fòrma idoneus", aveva ottenuto da loro la dignità di duca, ma poi ha scelto di raggiungere l'esercito bizantino e di vendicarsi della sua prigionia. Comandava il presidio imperiale di Brescello, in Reggio Emilia, quando il re dei Longobardi Autari aveva investito quell'importante testa di ponte bizantina sulla riva destra del Po. Autari constrinse Droctulf a capitolare e a ripiegare su territori di dominio bizantino, così egli andò a Ravenna: Brescello venne rioccupata dai Longobardi e le sue mura furono rase al suolo. Droctulf, lasciati i Longobardi, trovò accoglienza presso i Bizantini, a Ravenna, città che da allora egli considerò come sua patria. Droctulf riconquistò Brescello, che era stata occupata dai Longobardi: fu il suo primo successo, ma ce ne furono altri. Da lì, dopo aver apprestato una flottiglia di piccole barche, risalì il corso del Padoreno ( un affluente del Po) fino ad investire e a conquistare Classe, tra il 575 e il 576, allora tenuta dal Longobardo Faroaldo. La carriera di Droctulf non si limitò al suolo italiano e alla lotta contro i Longobardi, infatti nel 586 lo troviamo nei Balcani a fronteggiare gli Avari. Le armate bizantine non riuscivano a fermare gli invasori, per cui, l'imperatore Maurizio decise di potenziare la sua macchina bellica. Affidò il comando allo stratego Giovanni Mistacon, affiancandogli Droctulf, che viene definito "longobardo di stirpe, uomo prode e robustissimo per la guerra". I due nuovi comandanti vinsero gli Avari ad Adrianopoli, grazie ad uno stratagemma decisivo di Droctulf che, dopo aver simulato la fuga, si gettò alla testa dei suoi uomini sugli inseguitori, disperdendoli. Così gli Avari dovettero cedere il campo e ritirarsi.
L'epitaffio di Droctulf ne ricorda la sepoltura in San Vitale a Ravenna, ma suggerendo esplicitamente che egli fosse morto lontano da quella città, e che vi tornò solo dopo morto per avervi sepoltura, grazie alle cure di un certo prete Giovanni, al quale Droctulf aveva confidato di voler essere sepolto a Ravenna. E' probabile che sia morto combattendo al servizio di Bisanzio. L'epitaffio ricorda che egli tornava spesso a San Vitale dopo le sue vittorie; è possibile che sia stato da Ravenna inviato a Roma e da lì in Africa, a cercare una nuova collocazione presso Gennadio, di cui conosceva la fama. La sua fu una tipica vita di un guerriero federato dell'Impero; egli era di aspetto terribile, con una lunga barba che gli scendeva sul petto robusto, egli non fu solo un formidabile guerriero, ma anche un "distruttore" nemico della sua stessa gente. Droctulf fu uno dei Longobardi che avevano seguito a Ravenna Elmichi e Rosmunda, gli assassini di Albonio in fuga davanti alla reazione dei guerrieri pavesi comandati da Clefi. L'epitaffio racconta che Droctulf si rifugiò a Ravenna abbandonando i suoi "cari genitori" , prova della sua età giovanissima; ma è difficile credere che giovanissimo nel 572, nel 575-576 fosse già a capo di un contingente bizantino.

 la geografia di Ravenna, molto modificata nei secoli è stata oggetto di difficili studi fin dal XVIII secolo. Ai tempi di Giustiniano la città romagnola era al centro di una laguna circondata da tre Fosse la cui scomparsa è molto antica, precedente, in ogni caso, all'anno Mille: la Fossa Augusta, о Messanica, l'Ascone e il Padoreno. Scriveva il Conte Marco Fantucci , all'inizio del XIX secolo: "II Padoreno era certamente il ramo più inferiore (meridionale n.d.r.) del Pò, che s' innoltrava sotto Ravenna, e che costeggiava internamente le varie Isole, che si andarono formando dalle alture di Comacchio [...] Così pure il Padoreno fu una terza Fossa o ramo del Po, che formatesi le nuove Isole, e nuova spiaggia colle alluvioni del Pò, corse anch' essa paralella alle altre poco sotto la Città di Ravenna, e formò dopo l'interramepto del Porto di Augusto, gli altri Porti [...] Marco Fantucci (conte), Monumenti ravennati de'secoli di mezzo: per la maggior parte inediti .., tomo 1, Venezia, 1805, pp. 43 e ss., in versione digitale    http://books.google.it/books?id=XPDmAAAAMAAJ&printsec=frontcover&output=text

lunedì 28 febbraio 2011

Il guerriero nella storia

Ecco cosa scrive riguardo a Droctulft lo storico Paolo Dicacono in Historia Langobardorum (liber III, caput 19). Traduzione a cura di Mazzieri-Tonucci-Verdolini. Classe IIAp - Liceo 'C. Rinaldini' - Ancona a.s.2010-2011.

Huius sane Droctulft, de quo praemisimus, amminiculo saepe Ravennatium milites adversum Langobardos dimicarunt, extructaque classe, Langobardos, qui Classem urbem tenebant, hoc adiuvante pepulerunt. Cui, cum vitae explesset terminum, honorabile sepulchrum ante limina Beati Vitalis martyris tribuentes, tali eius laudes epitaphio extulerunt:

Clauditur hoc tumulo, tantum sed corpore, Drocton;
Nam meritis toto vivit in orbe suis.
Cum Bardis fuit ipse quidem, nam gente Suavus;
Omnibus et populis inde suavis erat.

5
Terribilis visu facies, sed mente benignus,
Longaque robusto pectore barba fuit.
Hic et amans semper Romana ac publica signa,
Vastator genti adfuit ipse suae.
Contempsit caros, dum nos amat ille, parentes,
10
Hanc patriam reputans esse, Ravenna, suam.
Huius prima fuit Brexilli gloria capti;
Quo residens cunctis hostibus horror erat.
Quo Romana potens valuit post signa iubare,
Vexillum primum Christus habere dedit.
15
Inde etiam, retinet dum Classem fraude Faroaldus,
Vindicet ut Classem, classibus arma parat.
Puppibus exiguis decertans amne Badrino,
Bardorum innumeras vicit et ipse manus.
Rursus et in terris Avarem superavit eois,
20
Conquirens dominis maxima lucra suis.
Martyris auxilio Vitalis fultus, ad istos
Pervenit victor saepe triumphos ovans;
Cuius et in templis petiit sua membra iacere,
Haec loca post mortem bustis habere iubat.
25
Ipse sacerdotem moriens petit ista Iohannem,
His rediit terris cuius amore pio.

Con l'aiuto di questo Droctulft, del quale abbiamo già parlato in precedenza, spesso i soldati di Ravenna combatterono contro i Longobardi presso il torrente e - riallestita la flotta - sconfissero, grazie a lui, i Longobardi che occupavano la città di Classe.
Giunto al termine della vita, i Ravennati quando gli diedero onorato sepolcro davanti alla Basilica del Beato Martire Vitale, scrissero le sue lodi con questo epitaffio:


In questa tomba è chiuso, ma solo nel corpo Droctulft; infatti, per i suoi meriti è ancora vivo nel il mondo. In verità fu con i Bardei, infatti, per stirpe era un Suebo, dalla qual cosa dal popolo tutto era reputato soave...
D’aspetto terribile a vedersi, ma era buono nell'anima, fu di petto robusto e di lunga barba. Poiché amò sempre il nome di Roma, egli stesso fu sterminatore della propria stirpe, disprezzò i suoi cari parenti e ora ama noi, reputando che questa, Ravenna, fosse la sua patria.
La sua prima impresa gloriosa fu la conquista di Brescello, dove, essendosi trincerato, era il terrore di tutti i nemici. Dove fu capace di salvare le insegne romane e di sostenere il primo vessillo di Cristo.

Poi, mentre Faroaldo tiene fraudolentemente la città di Classe rinforza la flotta per riscattare Classe. Combattendo in prima fila con poche navi presso il fiume Badrino, sconfisse le innumerevoli navi dei Bardei e una seconda volta superò gli Avari nelle loro terre, conquistando grandissime ricchezze per i suoi signori. Con l'aiuto di San Vitale tornò spesso vincitore meritando ovazioni trionfali. E nel tempio di San Vitale chiese che giacessero le sue spoglie, chiedendo che , dopo la morte abbia questi per sepolcro. Egli stesso, in punto di morte, chiese queste cose al sacerdote Giovanni, per il devoto affetto del quale, ritornò in queste terre

sabato 19 febbraio 2011

Il guerriero illuminato

Drocton era un longobardo che, durante l'assedio di Ravenna, abbandonò i suoi e morì difendendo la città dei nemici. Ce lo ricorda lo storico Paolo Diacono che, nella sua opera, riporta la descrizione del sepolcro che gli riconobbero i Ravennati. "Non fu un traditore; i traditori non sogliono ispirare epitaffi pietosi. Fu un illuminato. Secoli dopo chi lo accusò avrebbe fatto come lui. i Longobardi si fecero italiani e uno del suo stesso sangue - un Aldiger - generò i progenitori dell'Alighieri."
La vicenda di Droctulft è raccontata in "La storia del Guerriero e della Prigioniera", uno dei racconti più felici di Borges. Intanto leggiamoci il racconto
noi dobbiamo chiederci due cose
1) che cosa è accaduto a Droctulft? che cosa lo ha illuminato? Un arco? Una bassorilievo? Un insieme che è molteplice senza disordine? Chi andrà a Ravenna si porti una macchina fotografica e fotografi qualcosa lo stupisce, poi lo posti sul Blog.
2) la storia è andata davvero così? o quanto congetturò Borges è solo un'invenzione poetica? Tutto ciò che abbiamo su Droctulft sono le parole del grande storico longobardo Paolo Diacono. Allora leggiamo  queste rubriche e chi resterà ad Ancona proverà a tradurle e a ricostruire la vera storia di Droctulft. Tutto sta nel farsi le domande giuste: iniziate chiedendo al testo: "Chi era Drocton-Droctulft? Davvero era solo un guerriero? Perché odiava il suo Re?"